- DOVE -
Provare l’ebrezza di attraversare uno dei gruppi montuosi più importanti della Campania, i Picentini, nel silenzio delle montagne, inerpicandosi su percorrendo improbabili stradine diroccate.
- COME -
Moto, bici (MTB), auto.
- QUANDO -
L'Irpinia è terra di monti, colline e valli, non ha sbocco al mare. Perciò, il clima è generalmente freddo ed umido d'inverno, caldo d'estate. Tuttavia, chi vive in media collina ed in montagna beneficia di un gradevole clima estivo. La neve, un tempo assai abbondante su quasi tutta l'Irpinia, oggi è assai più rara e ricopre sistematicamente solo le cime più alte, d'inverno e durante l'inizio della primavera.
- PERCHE' -
Borghi medievali, Santuari, oasi. Le strade dei tagliaboschi e di chi in montagna ci lavora.
Boschi, mestieri e borghi Medioevali.
- ITINERARIO -
Lunghezza totale 196 km
Tempo di percorrenza 4 ore, 8 minuti (senza soste)
Si Parte.
L’itinerario da e per Montella è lo stesso che abbiamo percorso ne “La Vecchia Ofantina” (https://www.irpiniaroad.it/itinerari-moto-vecchia-ofantina/), ovviamente nella cartina allegata è indicato il percorso in modo integrale. Per comodità il punto di partenza è il capoluogo, ma per velocizzare il percorso si può utilizzare la nuova Ofantina, uscire a Montella e iniziare il percorso da qui.
L’intento è quello di immergersi nei boschi dei Monti Picentini ed il Laceno e il Cervialto (la vetta più alta mt 1809) ne fanno parte. Per restare nei confini irpini volevamo percorrere la strada che parte dal Ristorante La Lucciola del Laceno ma a causa di una frana la strada è momentaneamente interrotta ed in via di riparazione. Questa stessa si incrocia con quella che parte da Acerno ed è questa che utilizzeremo per completare questo avventuroso giro. Inoltre più avanti dell’incrocio tra la strada di Acerno e quella proveniente dal Laceno troveremo un’altra deviazione che ci riporta sulla strada Laceno – Lioni del percorso su citato.
Da Avellino tramite la variante SS 7 bis raggiungiamo Atripalda, proseguiamo sulla stessa statale, attraversando i comuni di San Potito Ultra e Parolise, fino a immetterci sulla SS 400, che ci condurrà ai piedi dell’abitato di Castelvetere sul Calore. Il borgo medievale offre ospitalità con albergo diffuso (www.borgodicastelvetere.it ) ricavato dal recupero di antichi edifici danneggiati.
Scivoliamo giù per una piacevole strada, alla fine della discesa svolteremo verso Ponteromito – Cassano Irpino – Montella. Lungo la strada troviamo la Trattoria Milano (www.albergoristorantemilano.com ), buona cucina irpina dall’ottimo rapporto qualità/prezzo o in alternativa, a qualche chilometro alla frazione Ponteromito, la più rinomata Trattovia il Gastronomo della famiglia Pisaniello.
Raggiunta Montella e attraversato l’abitato seguendo le indicazioni per Salerno ci immettiamo sulla SS 164 ora SP 164 in direzione Acerno. Lungo questa stretta gola, dominata a sinistra dal Santuario del SS Salvatore, raggiungiamo e valichiamo le Croci di Acerno poste a 848 mt slm. Lungo la strada incontriamo numerosi sentieri di trekking, per maggiori informazioni ci si può rivolgere al CAI Avellino o alla sottosezione di Nusco, in alternativa all’associazione Irpinia trekking.
Raggiunta Acerno (SA), sede del Parco Regionale con Nusco, seguiamo le indicazioni per Calabritto – Piano del Gaudo, che non troviamo facilmente. Raggiunta la chiesa della Madonna delle Grazie situata sull’omonima strada, e d’obbligo qualche raccomandazione.
ATTENZIONE! Percorreremo una stradina di montagna la cui carreggiata è larga poco più di un automobile, in molti tratti è dissestata e per tutto il percorso è invasa da detriti, pertanto si raccomanda una estrema prudenza.
Lungo la strada, come precedentemente detto, incroceremo la strada per il Laceno e successivamente una deviazione sulla sinistra, con l’indicazione Abbazia di Santa Maria dei Grienzi, raggiungibile percorrendo una stradina sterrata, in ogni caso la strada asfaltata sbocca sulla Laceno Lioni.
Proseguendo in direzione Calabritto svoltando a destra la strada ci porta al Santuario di Santa Maria della Neve (ci sono le indicazioni), ricostruito dopo il terremoto dell’80, situato a circa 800 mt. di altitudine, dal quale si gode di un panorama mozzafiato sulla valle del Sele. Se si vuole proseguire la strade conduce direttamente nel comune di Calabritto.
Da Calabritto paesino completamente ricostruito, scivoliamo giù a fondo valle e proseguiamo in direzione Caposele. Qui si possono visitare il parco fluviale delle sorgenti del Sele e le vasche di captazione delle acque del Sele, da dove ha origine la grandiosa opera dell’Acquedotto Pugliese. Sempre in località Caposele nella frazione Materdomini sorge la Basilica di San Gerardo Maiella, che ospita le spoglie del Santo.
Da Caposele abbiamo due possibilità per raggiungere Lioni, escludendo ovviamente le strade a scorrimento veloce, un interpoderale che attraversa la montagna in meno di 10 km. Da imboccare da Piazza Sanità proseguendo per Corso Europa o da Materdomini la SS 165 che ci conduce sulla SS 7 nei pressi di Teora e poi giù verso Lioni. Da quest’ultima seguiamo le indicazioni per Sant’Angelo dei Lombardi SS 400 e poi svoltiamo a sinistra sulla SP 154 fino ai piedi di Nusco. Quest’ultimo posto a 900 mt. sul livello del mare è uno dei balconi d’Irpinia, tutt’intorno si gode di un ampio panorama sui monti irpini, beneventani e Dauni, il borgo in pietra è ricco di interessanti siti religiosi e non.
A valle del centro abitato, nei pressi dell’Ofantina bis troviamo l’indicazione per Bagnoli Irpino, la strada tra curve e tornati ci conduce velocemente a valle fino al Convento di San Francesco a Folloni edificato nel 1222 e riconosciuto come monumento nazionale in località Montella.
Ritorniamo verso la frazione Ponteromito passando per Cassano Irpino e risaliamo su fino a Montemarano.
Da quest’ultima proseguiamo per Volturara Irpina costeggiando la Piana del Dragone e attraverso il Malopasso raggiungiamo Salza Irpina, Parolise, San Potito Ultra e poi Atripalda. A ritroso con la variante SS 7 bis giungiamo ad Avellino dove termina il giro.