- DOVE -
Gli altopiani irpini, le distese erbose, i campi di grano, i parchi eolici. Sulle tracce di Francesco De Sanctis (scrittore, critico letterario, politico, Ministro e filosofo) nel suo viaggio elettorale. (scrittore, critico letterario, politico, Ministro e filosofo).
- COME -
Motocicletta – bicicletta (MB) - auto.
- QUANDO -
L'Irpinia è terra di monti, colline e valli, non ha sbocco al mare. Perciò, il clima è generalmente freddo ed umido d'inverno, caldo d'estate. Tuttavia, chi vive in media collina ed in montagna beneficia di un gradevole clima estivo. La neve, un tempo assai abbondante su quasi tutta l'Irpinia, oggi è assai più rara e ricopre sistematicamente solo le cime più alte, d'inverno e durante l'inizio della primavera.
- PERCHE' -
Francesco De Sanctis nacque nel 1817 a Morra Irpina, oggi Morra De Sanctis, a nove anni si trasferisce a Napoli per proseguire gli studi ginnasiali e successivamente gli studi di legge e lingua italiana. Dal 1934 inizia ad insegnare. Partecipa attivamente a moti rivoluzionari del 1848 e si impegna nell’attività politica del periodo, fino ad affrontare la prigionia e poi l’esilio. Sfuggito all’esilio arriva a Torino dove inizia la collaborazione con diverse testate giornalistiche, oltre a continuare l’insegnamento e a dedicarsi alla scrittura. Nel 1856 si trasferisce e comincia ad insegnare a Zurigo dove approfondisce le proprie meditazioni filosofiche ed elabora meglio il suo metodo critico. Nel 1860 torna a Napoli e viene nominato Governatore di Avellino. Nel 1861 eletto deputato, diventa il primo Ministro dell’Istruzione del Regno d’Italia sotto il Governo Cavour. Negli anni successivi prosegue la sua attività politica, si sposa e dal 1865, non riconfermato il mandato parlamentare, riprende a scrivere. Questo è il periodo più proficuo dell’attività letteraria. Nel 1875 candidato nel collegio di Lacedonia affronta la campagna elettorale in un percorso che viene prima raccontato a puntate sulla “Gazzetta di Torino” e successivamente diventa un libro “Un viaggio elettorale” dal quale prende spunto questo itinerario (www.parcoletterariodesanctis.it).
"...Guardia e Morra sono un paese. Possano i loro cuori confondersi, come si confondono i loro territorii e i loro casini..."
- ITINERARIO -
Lunghezza totale 106 km
Tempo di percorrenza 2 ore, 47 minuti (senza soste)
Si Parte.
Partiremo da Sant’Angelo dei Lombardi, che possiamo raggiungere velocemente da Avellino attraverso la SS7 denominata anche Ofantina bis. In alternativa si può iniziare il percorso da Lacedonia dall’omonimo casello dell’autostrada Napoli – Bari, tutto ciò per un approccio tramite strade a scorrimento veloce.
L’uomo che vi parla è nato a quattro miglia di qua, e se Morra è il mio paese, S. Angelo è la mia città. Voi vi legate con le più care memorie della mia prima età. Voi eravate la mia Napoli, la mia Parigi, il più vasto, il più lontano orizzonte della mia fanciullezza. È venuta la legge e ci ha divisi. Morra di qua, S. Angiolo di là. Ma la legge non può dividere ciò che la natura ha unito; la legge non può violare le mie memorie, spezzare il mio cuore. […] Questa è la mia città. Sono morrese e sono santangiolese”
Per coloro che optano per l’Ofantina bis consigliamo una sosta all’Abbazia del Goleto, complesso religioso del XII secolo posto ai piedi del centro abitato. Merita una visita anche il centro storico di Sant’Angelo con il suo Castello Longobardo e le varie chiese. Seguendo le indicazioni delle Poste Italiane ci immetteremo sulla SP47, interessante strada che attraverso il bosco ci conduce a Guardia dei Lombardi.
“Guardia è il paese della provincia più alto sul livello del mare, e la strada che vi menava non era una gran bella cosa. Mi pareva non giungessi mai, ed era già bujo …..Guardia e Morra sono un paese. Possano i loro cuori confondersi, come si confondono i loro territorii e i loro casini”.
Guardia è un piccolo centro che vede la luce nella meta del primo millennio, posto di guardia (da cui prende il nome) per la sua posizione, che nei secoli ha avuto varie dominazioni. Il tranquillo centro storico è sovrastato dalla chiesa Madre dedicata alla Madonna delle Grazie e il territorio è ricco di fontane.
A qualche chilometro a ritroso del percorso già fatto, troviamo l’innesto per la SP102 che ci condurrà a Morra De Sanctis. Questo piccolo borgo, terra natia del De Sanctis, è sovrastato dal Castello dei Principi Biondi – Morra, struttura di epoca longobarda/normanna sec. XII. Ai piedi dello stesso troviamo la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, la casa del De Sanctis e l’ottocentesco palazzo sede del Comune (http://prolocomorra.altervista.org/).
“Dunque una costa in pendio avvallata è Morra. Ed è tutto un bel vedere, posto tra due valloni. […] Non ci è quasi casa, che non abbia il suo bello sguardo, e non c’è quasi alcun morrese, che non possa dire: io posseggo con l’occhio vasti spazii di terra”
“Affacciato al balcone di casa mi dicevano: guarda quel paese lì dirimpetto sul monte, si chiama Andretta”
Per giungere alla prossima tappa, Andretta, abbiamo numerose possibilità. Le due località poste su due colline a vista, sono separate da un profondo vallone, la SS303 lo aggira ma ci sono numerose strade interpoderali, a volte larghe al massimo quanto un’automobile, che ci conducono al di là dello stesso. Il consiglio è quello di perdersi in questi viottoli fino al raggiungimento della meta che dista ad una decina di chilometri.
Il borgo posto in posizione panoramica ha dato i natali a Francesco Tedesco, giurista, magistrato, politico e più volte ministro del Regno d’Italia, la piazza dove affaccia l’omonimo palazzo familiare, prendo il suo nome.
“[Andretta la cavillosa] Così ho inteso qualificare questo paese da alcuni, a cagione delle proteste fatte nel ballottaggio, che rivelavano a gran distanza un sottile spirito avvocatesco. […] Andretta è il capoluogo del mandamento di cui fa parte la mia terra nativa, ed è forse il primo nome di paese che imparai nella mia fanciullezza. Affacciato al balcone di casa mi dicevano: guarda quel paese lì dirimpetto sul monte, si chiama Andretta”
Lasciamo Andretta per dirigerci verso Calitri, che dista poco più di 20 chilometri, per lo più percorse su strade interpoderali, prima di immetterci sulla SS399 all’altezza del polo fieristico.
“[Calitri la nebbiosa] La nebbia si levava. Il cielo era fosco. Volammo più che andammo. E giungemmo che era ancor giorno. […] Vidi Calitri in un mal momento. La strada era una fangaia; ci si vedeva poco, e un freddo acuto mi metteva i brividi. […] Anche per Calitri verrà il progresso. E forse un giorno qualche fortunato mortale scriverà un nuovo capitolo, intitolato: il Sole di Calitri”
Il centro storico è ancora segnato dal sisma del 1980. Risulta interessante la visita, su prenotazione, del Borgo Castello e del centro storico. Immancabile la degustazione delle “Cannazze al sugo” e del caciocavallo, prodotto e stagionato nelle millenarie grotte romane ricavate nei sotterranei tufacei del paese.
Riprendiamo la SS399 per raggiungere la prossima tappa. Lacedonia.
“Bel paese mi parea questo, che mi ridea dalla sua altura. Là erano molte memorie della mia fanciullezza, e là aveva lasciati molti sogni de’ miei sedici anni.”
A parità di chilometri possiamo proseguire sulla SS399 fino a intercettare la SS303 o in alternativa imboccare la più vicina SP51 che a parità di chilometri ci eviterà, al ritorno, di fare due volte lo stesso percorso. Comune di confine è uno dei quattro paesi campani che confina con due regioni, nel caso Puglia e Basilicata.
La SS303 ci condurrà velocemente verso Bisaccia.
“[Bisaccia la gentile] Mi si parlò del castello di Bisaccia, dove si diceva era stato il Tasso, e mi promisero di mostrarmi la stanza dove aveva dimorato. […] mi condussero al castello, e mi mostrarono la stanza del Tasso. Chi diceva: è questa, e chi diceva: no, è quella. Mi fermai in una che aveva una vista infinita di selve e di monti e di neve sotto un cielo grigio.
Il piccolo centro storico ospita il Castello Ducale (visitabile) e la Cattedrale della natività della Vergine Maria.
Questo luogo è caratterizzato dall’altopiano del Formicoso, che confina anche con il comune di Andretta, che percorreremo attraverso la SS303. Lo stesso senza alberi, per lo più stepposo, ospita coltivazioni di cereali, legumi, erba medica e un grande campo eolico. L’intero percorso di rientro che terminerà ai piedi del comune di Guardia dei Lombardi, regalerà alla nostra vista panorami mozzafiato, che cambiano aspetto con il susseguirsi delle stagioni.
Per raggiungere le strade a scorrimento veloce abbiamo due possibilità. Seguendo le indicazioni per Sant’Angelo dei lombardi percorrendo la SS425, bel percorso con curve e tornati e successivamente in direzione Lioni con la SS400 fino a immettersi sulla SS7 Ofantina bis.
In alternativa, per raggiungere l’autostrada Napoli – Bari, si può proseguire sulla SS303, che lungo un crinale dal panorama mozzafiato, ci conduce al passo di Mirabella Eclano. E successivamente dirigersi o verso Avellino o verso Grottaminarda.